Ilturco nasce a Ferrara nell’inverno del 2015. Il cuore della sua azione – articolata attraverso una serie di progetti ed eventi – è la valorizzazione e la condivisione del patrimonio storico, architettonico, artistico e botanico privato. Il suo primo impegno ha riguardato il cassero medievale che oggi ospita la sede dell’associazione: luogo privato, abbandonato da decenni, riqualificato e trasformato nel primo coworking attivo all’interno del centro storico estense. Dal 2016 ad oggi Ilturco ha ospitato mostre, presentazioni di libri, proiezioni, performance, installazioni, incontri e workshop. Forte della propria esperienza e di una riflessione mai conclusa sul carattere e sull’identità del territorio e della città, sulle dinamiche e sulle necessità che regolano e muovono la comunità – ha voluto utilizzare il centro come base di partenza per coordinare un’azione rigenerativa di più ampio respiro, che ha compreso il centro storico per estendersi verso i paesi, le frazioni, altre province ed altre regioni.

Il Consorzio Wunderkammer nasce nel 2011 come progetto di riuso degli ex magazzini fluviali di Ferrara, ricevendo premi e riconoscimenti nazionali e internazionali per l'innovazione nelle pratiche di costruzione su base culturale dello spazio pubblico nei luoghi urbani. Gli spazi recuperati costituiscono oggi quella "camera delle meraviglie" che è il community hub del molo Wunderkammer, porto di innovazione, punto di riferimento per la rigenerazione dell'intera area della darsena di Ferrara e catalizzatore sociale per la sua fruizione attiva e partecipe. Il consorzio gestisce e anima il molo: centro di produzione, didattica e innovazione culturale, sociale e ambientale. Dal 2021 il Consorzio Wunderkammer è anche membro di Lo Stato dei Luoghi, la prima rete nazionale di attivatori di luoghi e spazi rigenerati a base culturale, di cui fa parte anche la consorziata Basso Profilo.

Il Consorzio Factory Grisù si costituisce nel 2016 con lo scopo di partecipare alla gara indetta dal Comune di Ferrara per la gestione di una factory creativa, da realizzare presso la ex caserma dei Vigili del Fuoco di via Poledrelli. La Caserma, inaugurata il 28 ottobre 1930 ed abbandonata definitivamente nel 2004, è uno degli elementi architettonici che, nella prima metà del XX secolo, ridisegnarono il “Rione Giardino”: la progettazione di questo quartiere rappresentò un esempio moderno di programmazione e di sviluppo di un’area all’interno delle mura. Il recupero degli spazi è iniziato nel 2014 con l’avvio di un processo partecipato di progettazione sviluppato da LBLA + Partners | OURLab e ArchLivIng, un progetto innovativo basato sui principi di trasformazione minima, basso costo, flessibilità continua nel tempo.
All'interno di Factory Grisù nasce Hangar Birrerie: buon cibo, buona musica, aperitivi e naturalmente birra.

Ferrara Off è un’associazione culturale e di promozione sociale che dal 2013 gestisce l’omonimo spazio dedicato al teatro e alle arti performative, situato sulle Mura della città di Ferrara in viale Alfonso I d’Este 13.
 La collocazione geografica risuona con gli obiettivi dell’associazione che mira a trasformare il teatro in un Baluardo, chiamato della Montagna, punto di riferimento per la comunità, luogo di aggregazione e di difesa della cultura. Dal 2015, oltre alla principale Sala Nera con tribuna, Ferrara Off cura anche l’adiacente Sala Bianca, l’arena estiva nel parco retrostante, e dispone di un ufficio e un magazzino. Tutti gli spazi, di proprietà comunale, fanno parte delle ex-officine Amga: un complesso industriale risalente al 1929, che negli anni ’90 fino ai primi 2000 è stato anche sede dell’esperienza di autogestione del centro sociale Dazdramir.
 Successivamente lo stabile è stato ristrutturato e rinnovato, nell’ambito del Progetto Mura e grazie al costante investimento del direttivo dell’associazione, al sostegno dei soci e, dal 2017, al Por-Fesr 2014-2020.  L’associazione è guidata da professionisti in ambito culturale, che hanno scelto di unire le proprie esperienze al servizio di una visione condivisa, pienamente espressa nello Statuto.
Ferrara Off ospita spettacoli, promuove produzioni teatrali proprie, offre formazione, presta gli spazi per attività aggregative, tiene incontri e workshop, organizza festival e rassegne, partecipa a iniziative in rete con altre realtà e in partenariato con le istituzioni.

Zanzara arte contemporanea nasce nel cuore della città di Ferrara con l’obiettivo di sviluppare mostre e progetti con artisti nazionali e internazionali, riavvicinando e riconnettendo l’arte contemporanea al tessuto urbano e sociale della città. Con un programma espositivo che ha visto l’apertura al pubblico di due spazi espositivi,  la galleria e le ‘Ex Scuderie’, zanzara arte contemporanea sviluppa virtuose connessioni al fine di promuovere il lavoro di artisti mid-career nati intorno agli anni ‘80 e artisti riconosciuti, partendo dall’assunto che “l’arte è una zanzara dalla mille ali” (Joseph Beuys, 1981). All’organizzazione di mostre interne agli spazi, si affianca il lavoro dell’associazione culturale che rivolge la sua attenzione all’esterno delle mura, per aprire dialoghi e costruire sinergie con il territorio e le altre realtà che operano in ambito culturale.

L'Università degli Studi di Ferrara è un'università statale italiana, fra le più antiche al mondo, fondata nel 1391 dal marchese Alberto V d'Este su concessione di papa Bonifacio IX. La sede storica del rettorato dell'Università di Ferrara si trova nel palazzo rinascimentale Renata di Francia in via Savonarola, edificato tra il 1475 e il 1485, sotto la direzione di Biagio Rossetti. I dipartimenti, i centri e le biblioteche sono dislocati, a breve distanza fra loro, in tutta la città. In particolare, le attività istituzionali afferenti al dipartimento di architettura hanno acquisito recentemente alla piena funzionalità nel nucleo monumentale della residenza patrizia della famiglia Tassoni Estense. Costruito durante l’Addizione borsiana nella metà del XV secolo, il Palazzo rimase dimora della famiglia Tassoni Estense sino al 1858. La struttura architettonica, poi, ha ospitato variegate Istituzioni e attività che hanno declassato la funzione originaria del complesso e solo sulla fine del Novecento la gestione del Palazzo è passata all’Università che l’ha restaurato inserendolo nel “Progetto di Valorizzazione delle Mura e del Sistema Museale di Ferrara”. Oltre che per attività didattiche e di ricerca i quartieri del Palazzo – soprattutto il piano nobile dove si sviluppa il grande Salone d’Onore – ospitano attività istituzionali di rappresentanza insieme all’organizzazione di eventi culturali in forma di giornate di studio, lectio magistralis, convegni internazionali, premi di architettura e di design.

Nato virtualmente nel 1998 come documentazione fotografica ad opera di Stefano Bottoni, si trasforma rapidamente, grazie alla prima donazione del Sindaco di Praga Vladimir Vihan del primo tombino, nella più grande collezione al mondo di tombini. “Spostare oggetti di uso prettamente funzionale dal loro contesto, raccoglierli ed esporli insieme ad altri oggetti simili è un modo per apprezzarne da un diverso punto di vista sia la qualità artigianale che la effettiva utilità. Il fatto di esporli rende tali oggetti "estetici", e non necessariamente ciò è negativo, dato che tale esposizione può rappresentare il primo passo per riconoscere tali oggetti come opere di straordinaria ricercattezza e creatività. Il tombino in ghisa ornamentale è un esempio di manufatto tipico della strada urbana spesso non riconosciuto come tale e Stefano Bottoni ne ha raccolto una cospicua collezione con pezzi provenienti da tutto il mondo. Molti di questi pezzi si distinguono per una concezione grafica e una resa dei motivi ornamentali che presuppongono una grande abilità di esecuzione e che sono un vero e proprio tributo agli anonimi ideatori e fonditori che li hanno creati e dei quali ben poco sappiamo. Ora possiamo iniziare a parlare di "arte dei tombini" e concepire una Storia di questa industria (la prima pubblicazione relativa a tombini in ghisa sembra essere il Catalogo della Fonderia della città di Philadelphia, Usa, risalente al 1860, ma ora potrebbero venire alla luce cataloghi antecedenti). Possiamo caratterizzare questi manufatti da un punto di vista stilistico, riflettere sul design funzionale dei diversi tipi di copertura, identificare i realizzatori. Bottoni ci ha fatto aprire gli occhi su quell'artigianato, quell' industria, e soprattutto quell' arte che sta sotto ai nostri piedi.” Gary Van Zante Curator of Architechture and Design MIT Museum Massachusetts Institute of Technology ALTRI LINK https://www.manholemuseum.it/ https://www.filomagazine.it/2018/08/guarda-dove-metti-i-piedi-visita-al-museo-internazionale-dei-tom...
Festival Spazio Libero - Progetto vincitore dell’avviso pubblico “Festival Architettura – II edizione” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.